mercoledì 13 dicembre 2017

Permesso o carta di soggiorno per stranieri: come fare?


Oggi, dopo tanto tempo, scrivo un nuovo articolo sul mio  blog affrontando  un argomento davvero spinoso, difficile da affrontare che spesso diventa un vero e proprio tormento per chi deve affrontarlo di persona, cioè richiedere un permesso (o una carta) di soggiorno in Italia per un parente straniero.
Naturalmente io posso solo raccontarvi la mia esperienza personale che, però, credo possa essere utile (anche molto) per tanti.
Innanzitutto, per chi ancora non mi conosce, mi racconto in breve: mi sono sposato nel 2011 in Repubblica Dominicana con la mia attuale moglie che ho conosciuto proprio in quello splendido Paese. Per le Leggi vigenti e gli accordi tra le due nazioni, era pressochè obbligatorio che il matrimonio avvenisse in RD (Repubblica Dominicana... non chiamatela Santo Domingo che è il nome della sola capitale, per favore), dato che non potevo in alcun modo ottenere un qualche visto per farla venire in Italia e sposarla qua.
Quindi così  ho fatto e due giorni dopo la cerimonia (civile, altrimenti per poter richiedere i documenti non sarebbe servita a niente), ho fatto la richiesta di trascrizione del matrimonio in Italia ed immediatamente dopo del visto, presso l'ambasciata italiana a Santo Domingo. Dopo poco più di un mese, mi ha raggiunto nel nostro Paese.
Diciamo che la burocrazia dominicana è semplice da affrontare anche se a volte può apparire terribilmente macchinosa, ma così non è. La parte difficile, a volta "aleatoria" e spesso anche fastidiosa riguarda tutte le pratiche che si devono svolgere presso i vari uffici italiani. Infatti immediatamente dopo è cominciata tutta la trafila per richiedere il permesso di soggiorno, facendo code interminabili ad orari assurdi, inizialmente all'aperto, senza nemmeno protezioni contro gli agenti atmosferici, esposti al pubblico "ludibrio"... Ma tralasciamo questo aspetto: per fortuna con il passare degli anni anche la Questura di Genova (città dove vivo) si è "umanizzata" ed ha provveduto a fornire un supporto più degno e civile ai poveri diavoli come me e come chi si trovava nella stessa situazione, magari senza conoscere nessuno, in desolante abbandono ed autonomia....
Comunque tutto è andato bene, poi dopo due anni ci ha raggiunto la figlia piccola di mia moglie (all'epoca 11enne) e tutto sommato l'esperienza non è stata troppo traumatica, anche perchè si trattava di un qualcosa di già vissuto, anche se leggermente differente.
Quest'anno, invece, abbiamo voluto far venire in Italia (per vacanza e poi poter lavorare presso conoscenti in un'altra città) la figlia maggiorenne di mia moglie e ci siamo ritrovati a combattere contro i mulini a vento... Tutta un'altra storia, una sorta di tragedia greca.
E  non perchè i regolamenti fossero cambiati totalmente, ma per via dell'insensibilità, dell'umore e della mancata vita sessuale totale di determinate persone, quelle che avrebbero dovuto solamente controllare i documenti ed agevolare il percorso di persone che non sbarcano in Italia con un gommone, ma che seguono scrupolosamente tutte le Leggi e che, quindi, possono essere presi a calci tranquillamente.

Ora, sbollito il nervoso, passo ad elencare i documenti necessari per richiedere una carta di soggiorno per una persona (figlio o figlia di vostra moglie o vostro marito) nel nostro Paese (per lo meno quelli necessari ad oggi, dicembre 2017):
  • CERTIFICATO DI NASCITA DEL RICHIEDENTE, TRADOTTO ED APOSTILLATO NEL PAESE DI ORIGINE (*)
  • Passaporto del richiedente (figlia o figlio) del permesso
  • Fotocopia del passaporto (figlia o figlio) di tutte le pagine scritte o timbrate
  • Passaporto del genitore  (madre o padre, straniera/o)
  • Fotocopia del passaporto (madre o padre, straniera/o)
  • Codice fiscale del genitore  (madre o padre, straniera/o)
  • Fotocopia del codice fiscale del genitore (madre o padre, straniera/o)
  • Carta di identità del coniuge italiano
  • Fotocopia della carta di identità del coniuge italiano
  • Dichiarazione di cessione di fabbricato (compilata dal coniuge italiano) che si ottiene recandosi al Commissariato di Polizia più vicino alla propria abitazione, il prima possibile dal giorno di arrivo in Italia del richiedente del permesso (è per comunicare che la persona, entrata nel nostro Paese il tale giorno, si trova temporaneamente in quella determinata abitazione)
  • Fotocopia della dichiarazione di cessione di fabbricato
  • 4 fotografie del richiedente (figlia o figlio) del permesso
  • 1 marca da bollo da 16euro

Attenzione! Non pensiate mai di portare solamente gli originali, sperando che le copie le facciano lì in Questura! Una volta esisteva, qua a Genova, una fotocopiatrice  ma quasi sempre era guasta e comunque gli impiegati non trattengono MAI gli originali  (devono sempre rimanere a voi, controllate sempre se per sbaglio qualcuno sia rimasto a loro).
Per quale motivo ho evidenziato il primo dei documenti e l'ho anche contrassegnato con una (*)? Perchè quello per me è stato l'oggetto di nervoso, stress e maledizioni... Vi spiego come deve essere presentato, in modo che nessuna impiegata possa rovinarvi la vita con pretese di precisione assurde.
Parentesi: io cerco e solitamente riesco ad essere simpatico con tutti i vari funzionari che ho incontrato, un po' per empatia, un po' perchè sono un paraculo, quindi le altre volte che avevo incontrato questa chiamiamola-signora, avevamo  instaurato un rapporto di simpatia e dato il mio lavoro di tecnico informatico, avevo anche fatto un piccolo piacere a suo figlio che si era recato nel mio laboratorio per un problema con la sua email. Beh, non avevo nemmeno immaginato che quella persona potesse essere così sgradevole, come si è rivelata. In primis le avevamo portato (come per la figlia piccola) un certificato di nascita tradotto e legalizzato tramite il Consolato Dominicano di Genova e lei non solo l'aveva rifiutato ma ci aveva minacciato di far strappare la carta di soggiorno della piccola se la volta prima avessimo usato lo stesso tipo di iter (che i Consolati "tentano" di usare ma che non vanno bene...). Ovviamente sono riuscito  a fare la figura del tonto, ricordandomi che avevamo seguito la strada giusta ma... quale doveva essere? Sono sicuro, comunque, che era esattamente quello che la megera ci aveva richiesto. Comunque questa volta esige quanto segue:
  1. Certificato di nascita "in extensa", stampato nel Paese di origine (nel nostro caso, la Rep. Dominicana)
  2. La traduzione del documento, redatta presso il Paese di origine
  3. L'apposizione di una APOSTILLA sul certificato di nascita
  4. L'apposizione di una APOSTILLA sulla traduzione del certificato di nascita


Cosa sarebbe questa APOSTILLA???
Può essere un foglio o  solamente un timbro che "legalizza" la veridicità del documento. Solitamente è solo  un foglio di carta  utilizzato per far spendere dei soldi ai comuni mortali. Comunque sia il certificato di  nascita che la traduzione  e ripeto, entrambi stampati nel PAESE DI ORIGINE, quindi portati con sè durante il viaggio del richiedente del permesso oppure, come è successo a me che ho dovuto telefonare ad un parente della ragazza, mandargli i soldi necessari per adempiere a questa pratica e pagare il trasporto del plico tramite corriere espresso DHL (la sola spedizione, che mi ha permesso di ricevere tutto in  3-4 giorni mi e' costata circa SESSANTA EURO!!!).
A fianco ecco un esempio di apostilla che ho ricevuto, dopo la PRIMA richiesta della megera...

Anche qua aggiungo un enorme... ATTENZIONE!!!!
Mi raccomando, pregate la persona che delegaherete nel Paese di origine di spedirvi il tutto, di controllare accuratamente che chi apostilla e soprattutto chi traduce, non faccia il minimo errore apponendo i vari timbri che collegano i fogli, altrimenti potreste incappare in quale stronzissima megera che fregandosene del fatto che vi siete magari alzati alle 04:45 del mattino, che state perdendo mattinate di lavoro e che vi sembra di vivere in un girone infernale dantesco, vi potrebbe dire che "non va bene" e vi potrebbe indirizzare presso il Tribunale della vostra città per fare apporre un "semplice" timbro.
Tanto semplice quel timbro poi non lo sarà, dato che nessun Tribunale segue quel percorso, ma vi indirizzerà presso un Traduttore autorizzato al quale consegnerete tutto il plico incriminato (cioè il certificato, la traduzione e le apostille giunte da oltreoceano, con i timbri "sfasati" anche solo di 1 millimetro)  unitamente a OTTANTA EURO. Passeranno quindi dei giorni, il Traduttore si recherà presso il Tribunale che a quel punto metterà il  suo  bel timbro e vi chiamerà per ritirare il tutto... come megera comanda.

Probabilmente a quel punto potrete consegnare tutta la pratica (mi raccomando, FOTOCOPIATE TUTTI I FOGLI APPENA RICEVUTI, OVVIAMENTE SENZA LEVARE I PUNTI METALLICI!!!) in Questura e dovrebbero FORSE consegnarvi una ricevuta contenente i dati del richiedente, una delle foto ed un numero che dovrete utilizzare tramite il sito web della Questura per controllare  quando il permesso o la carta di soggiorno saranno pronti per essere ritirati.
Solo allora avrete nuovamente il piacere di incontrare FORSE per l'ultima volta quello squallido personaggio e guai se avrete l'eccesso di educazione e civiltà di dire "Grazie!" se non per sbeffeggiarlo.

Sottolineo che, come per le volte precedenti, NON ho effettuato la richiesta tramite la procedura "elettronica" delle Poste Italiane, ma utilizzando la strada del CARTACEO, in Questura. Mi sono indirizzato in quella strada burocratica in partenza ed ignoro cosa sia necessario fare altrimenti. In pratica ci sono due possibilità: richiedere permesso o carta via elettronica o via cartacea. Credo (ma posso sicuramente sbagliarmi) che quella cartacea risulti (megere a parte) più economica.

Ricordatevi: fate tutto con scrupolo PRIMA, lasciate il minimo spazio possibile sia agli errori che alle interpretazioni cervellotiche e maligne dei controllori-impiegati. Se lo desiderate, per quanto sia nelle mie capacità mentali, contattatemi pure per un qualche aiuto. Senza problema.